ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di San Zenone al Lambro
Prosegue l’appuntamento mensile con le interviste ai sindaci di comuni dove è presente un progetto supportato da ACdV.
Siamo stati a colloquio con la prima cittadina di San Zenone al Lambro (Mi), Arianna Tronconi.
Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il Progetto “Controllo del Vicinato” abbiamo cominciato a divulgarlo nel febbraio 2020 attraverso assemblee pubbliche, (che si sono interrotte causa covid), gazebi dedicati durante le varie feste, iniziative del paese, attraverso incontri dedicati a zone.
In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Ho notato i cartelli segnaletici, (tipici del progetto esistenti nei comuni che lo hanno già adottato e attivato), nella zona dove lavoro nel 2019.
Mi sono subito incuriosita e mi sono attivata per incontrare il Responsabile di zona.
Come è strutturato?
Ad oggi i gruppi sono attivi tramite il sistema di messaggistica WhatsApp, abbiamo 2 coordinatori che gestiscono i gruppi, facendo poi confluire in una unica chat le segnalazioni importanti.
L’Amministrazione come lo supporta?
L’Amministrazione continua a organizzare momenti dedicati mettendo a disposizione spazi per gli incontri con l’intento di favorire la costituzione dei gruppi; durante i periodi sensibili come ad esempio il periodo natalizio, i periodi di vacanze o periodi dove si verificano particolari attività di truffe o illeciti, propone sui canali cosiddetti “social” e attraverso manifesti affissi nei locali commerciali e non del paese, informazioni utili alla prevenzione elaborati dal gruppo del Controllo del Vicinato; mantiene i contatti con i Coordinatori attraverso il Comandante della Polizia Locale; provvede all’installazione dei cartelli dove si sono costituiti i gruppi.
Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Tendenzialmente attività di danneggiamento di beni pubblici, truffe ai danni di persone anziane o fragili e furti nelle abitazioni.
Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Assolutamente sì, la funzione sociale è la parte che mi ha maggiormente colpito. Credo molto in questo progetto proprio come uno strumento che promuove la coesione sociale, il senso di appartenenza ad un territorio, un riavvicinarsi alla vita di comunità, stile “vecchi cortili” di una volta dove ci si confrontava, sosteneva, aiutava tra vicini di casa,
Cittadini che si mettono a disposizione di altri concittadini con uno sguardo attento e interessato a ciò che accade intorno al loro quartiere o via. Nuove relazioni che nascono proprio partendo dalla condivisione di un progetto di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra loro. Auspico in un aumento dei gruppi.
Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Credo che la strada migliore per l’Amministrazione sia quella di confrontarsi sempre con i Coordinatori del Progetto, sia direttamente che attraverso il nostro Comandante di Polizia Locale. Avere dunque, un canale di ascolto aperto, sempre aggiornato rispetto a ciò che accade sul nostro territorio, in modo da poter eventualmente apportare modifiche o migliorie o condividere “buone pratiche”.
Mantenere, anche implementare, i momenti o gli strumenti per promuovere e sensibilizzare le persone a questo progetto. Persistere nell’informazione preventiva, sia attraverso il canale cartaceo (manifesti) che attraverso i canali Social, su alcuni temi quali appunto le truffe alle persone fragili o anziane.
Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a se stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza partecipata’?
Penso al Controllo del Vicinato come a componente fondamentale della cosiddetta “Sicurezza partecipata”, come del resto anche rispetto ad altre aree con cui noi Amministratori abbiamo a che fare. La componente della condivisione, ove possibile, con la cittadinanza è sempre un arricchimento.