Dal nostro Ufficio Stampa…
L’Intelligenza Artificiale e le truffe
L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per commettere truffe è una preoccupazione crescente, poiché le tecnologie avanzate possono essere utilizzate in modo malevolo per ingannare le persone.
Alcuni dei metodi più comuni in cui l’IA viene sfruttata a fini fraudolenti e nonostante le definizioni in lingua inglese cercheremo di spiegarne i contenuti.
I deepfake sfruttano l’IA per creare immagini o video falsi, manipolando i volti e le voci delle persone in modo da far sembrare che stiano dicendo o facendo qualcosa che in realtà non hanno mai detto o fatto.
Queste tecnologie possono essere utilizzate per diffondere disinformazione o estorcere denaro, ad esempio creando falsi messaggi di celebrità o dirigenti aziendali.
Il termine phishing è una variante di fishing (letteralmente “pescare” in lingua inglese), probabilmente influenzato da phreaking e allude all’uso di tecniche sempre più sofisticate per “pescare” dati finanziari e password di un utente.
L’IA può essere utilizzata per creare email o messaggi di phishing più sofisticati e personalizzati, aumentando le probabilità che una vittima cada nella trappola. L’IA può analizzare i dati pubblici disponibili sui social media e personalizzare i messaggi per sembrare più autentici.
Fondamentalmente, un chatbot è un software che simula ed elabora le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale.
I chatbot alimentati da IA possono essere utilizzati per simulare conversazioni con le vittime, ingannandole e facendole credere che stiano parlando con un essere umano. Questi chatbot possono essere utilizzati per rubare informazioni personali o convincere le vittime a trasferire denaro.
Il furto di identità automatizzato utilizza l’IA per raccogliere e analizzare grandi quantità di dati personali disponibili online e creare profili falsi che possono essere usati per il furto di identità. Con le tecnologie di apprendimento automatico, è possibile automatizzare la raccolta e la fusione di dati provenienti da diverse fonti.
Un software dannoso, o malware è un qualsiasi codice software o programmai informatico, inclusi ransomware, trojan horse e spyware, scritto intenzionalmente per danneggiare i sistemi informatici o i loro utenti.
Alcuni cybercriminali stanno sviluppando malware alimentato da IA in grado di adattarsi e migliorare le proprie tecniche di attacco. Questi malware possono eludere i sistemi di sicurezza tradizionali, rendendo le truffe e gli attacchi informatici più difficili da rilevare.
Attraverso la clonazione vocale, l’IA è in grado di clonare le voci umane con un elevato livello di accuratezza. I truffatori possono utilizzare questa tecnologia per imitare la voce di persone autorevoli, come dirigenti aziendali o familiari, per truffare le vittime, convincendole a trasferire fondi o fornire informazioni sensibili.
L’IA viene utilizzata anche per creare piattaforme di trading finanziario fraudolente. Questi sistemi promettono rendimenti elevati utilizzando algoritmi avanzati, ma spesso si rivelano truffe a schemi piramidali.
L’IA può essere utilizzata per generare recensioni false su piattaforme di e-commerce o social media. Queste recensioni ingannevoli possono manipolare le opinioni dei consumatori, promuovendo prodotti di bassa qualità o addirittura inesistenti.
Per contrastare queste minacce, è fondamentale che le aziende e gli individui adottino misure di sicurezza avanzate, come autenticazione multifattoriale, software di rilevamento delle truffe e una formazione continua sul riconoscimento delle truffe online. Inoltre, le normative stanno evolvendo per includere regolamenti specifici sull’uso improprio dell’IA e nella prossima Newsletter vedremo cosa può fare il Controllo del Vicinato.
Ufficio Stampa ACdV