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ACdV intervista i sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Barzanò (Lc)

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Barzanò (Lc), Gualtiero Chiricò.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Il CdV a Barzanò è stato attivato alla fine del 2017 ed è diventato completamente operativo a Gennaio 2018.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Grazie a una rete capillare di volontari e persone che si mettono a disposizione gratuitamente, direi. La notizia dell’esistenza di un sistema di controllo condiviso è stata portata all’attenzione della amministrazione da una volontaria storica del nostro Comune.

Come è strutturato?
Abbiamo suddiviso il territorio in sette zone omogenee e per ognuna di queste abbiamo chiesto ai cittadini residenti chi fosse disponibile ad entrare a fare parte di questa rete; ognuno dei gruppi ha un coordinatore referente. A oggi abbiamo un totale di 294 aderenti a fronte di una popolazione pari a circa 5040 abitanti.

L’Amministrazione come lo supporta?
Per noi, dati alla mano, il CdV è un sistema di supporto fondamentale in termini di sicurezza, anche percepita. Per questo motivo la nostra amministrazione mantiene una comunicazione periodica con i cittadini per aggiornarli sullo stato dei reati commessi e sul ruolo degli aderenti al CdV; inoltre i risultati annuali del servizio sono inviati alla Prefettura per conoscenza.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
I furti: ma parliamo di numeri irrisori, soprattutto se li confrontiamo con il periodo precedente l’attivazione del CdV. Nel 2023 sono stati 7, nel 2017 più di 40. Le statistiche restituiscono dati confortanti in questo senso, e le segnalazioni maggiori riguardano gli atti vandalici o l’abbandono di rifiuti.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Senza alcun dubbio. Il principio di condivisione e di coesione che sta alla base del CdV porta un sicuro miglioramento della socializzazione.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione  nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
A mio parere sarebbe necessario che a partire dagli Enti superiori, penso alle Regioni e allo Stato, fosse dato ancora maggiore risalto alle funzioni del CdV e che il coordinamento si allargasse a livello sovra-provinciale; le Prefetture stanno facendo molto in tal senso e credo che questo sia già uno stimolo a migliorare la collaborazione. A livello locale, fatte salve rare occasioni specifiche, riscontro comunque una buona collaborazione tra le diverse realtà che si occupano del territorio.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a se stante o una componente importante della cosiddetta ‘Sicurezza partecipata’?
Potrei riassumere in questa risposta quanto detto finora: il CdV è una realtà che aumenta la socializzazione, la collaborazione tra amministrazione e cittadini, la percezione della sicurezza e la conoscenza del proprio territorio. In più offre un servizio di controllo capillare; credo non si possa desiderare di meglio.

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