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ACdV intervistai sindaci. A colloquio con il primo cittadino di Olgiate Comasco

Questo mese siamo stati a colloquio con il primo cittadino di Olgiate Comasco (Co), Simone Moretti.

Da quanto tempo nel Suo Comune è attivo il Controllo del Vicinato?
Dal 9 maggio 2015 con la costituzione ufficiale del Comitato Cittadino “OLGIATE SICURA-controllo del vicinato”. La costituzione era stata preceduta da due incontri preliminari. Il 14 marzo 2015 con un incontro pubblico presso il Palazzo Comunale sul tema: “Collaborare alla SICUREZZA: Controllo di Vicinato e Gruppi di Quartiere”, al quale era stata invitata tutta la cittadinanza. Il 26 marzo 2015 sempre presso il Palazzo Comunale era stato organizzato un secondo incontro operativo per definire le zone e i referenti, ma soprattutto cosa fare e come muoversi per impedire le intrusioni dei ladri nelle abitazioni.

In quale modo ne siete venuti a conoscenza?
Avevamo preso contatti con Stefano Maesani e Lohana Sartori, rappresentati di zona dell’Associazione Controllo del Vicinato e Amministratori del Comitato “Albavilla Sicura” e con loro avevamo preparato il primo incontro del 14 marzo 2015.

Come è strutturato?
– 1048 sono ad oggi gli iscritti su 4.500 famiglie residenti in città (almeno 1 per famiglia);
– 20 referenti attivi che coprono ognuno una o più zone;
– 165 le vie coinvolte.


L’Amministrazione come lo supporta?
Ero assessore quando assieme ai referenti che ci sono ancora oggi, abbiamo promosso i primi incontri e coinvolto i primi referenti con la nostra storica prima presidente Santina Molteni che non c’è più. Ed oggi da Sindaco credo ancora con più consapevolezza nell’assoluta validità del CdV e di come abbia portato i cittadini a collaborare insieme per la sicurezza partecipata.

Quali sono i reati maggiormente effettuati nel Suo Comune?
Oltre ai più classici furti (tentati e/o riusciti) in abitazione, il reato da contrastare in tutto e per tutto è quello delle truffe agli anziani, soprattutto quella dell’oro da mettere in frigorifero che provoca un senso di profonda amarezza ed imbarazzo nel raccontarlo per chi lo subisce. Oltre a quella del finto familiare a cui portare i risparmi per evitargli il carcere.

Ritiene che il Controllo del Vicinato oltre ad una funzione di deterrenza abbia anche una funzione sociale nel senso di avvicinare o fare parlare tra loro persone che altrimenti sarebbero indifferenti?
Il CdV ha permesso, già fin dai primi incontri alle persone di conoscersi ed entrare in contatto tra loro, ed oggi come nel 2015 è fondamentale. La presenza costante dei banchetti informativi alle varie manifestazioni ha la funzione di avvicinare più persone possibili, anche solo per curiosità. Le persone anziane e sole iscritte sanno di poter contare su vicini di casa che le avvisano quando arrivano i messaggi sui vari gruppi o suonano il campanello per chiedere anche solo “come va”.

Come ritiene che possa essere potenziata la collaborazione tra CDV, Polizia Locale e Amministrazione nel rispetto delle singole competenze e ruoli?
Ogni progetto può e deve essere migliorato. I referenti in tutti questi anni si sono sempre dimostrati propositivi ed animati da una fede incrollabile in merito alle linee guida da trasmettere su CdV, sul cosa fare e cosa non fare, su cosa scrivere e non sui vari gruppi e ripetendo sempre di chiamare il 112 come prima azione. Il comandante della Polizia Locale assieme al sottoscritto fanno parte del gruppo dei referenti e cercano, pur con la lentezza dei tempi nel pubblico e con tutte le pastoie burocratiche, di migliorare sempre quella che è la dotazione in termini di cartelli e soprattutto dal punto di vista della video-sorveglianza con l’implementazione delle telecamere; le ultime sulle scuole e con il coinvolgimento anche delle attività commerciali e dei privati per avere più occhi possibili in
città. Abbiamo inoltre la fortuna di avere anche la Caserma dei Carabinieri ed il Comando della Guardia di Finanza in città, con i quali anche sul tema CdV la collaborazione è massima. Assieme a loro abbiamo fatto negli anni alcune presenze alla fine della Messa principale della domenica per spiegare il ruolo del CdV e come evitare le truffe più comuni, quella dell’oro e del finto nipote.

Pensa al Controllo del Vicinato come un qualcosa a sé stante o una componente importante della cosiddetta “Sicurezza Partecipata”?
Continuo a ritenere fondamentale il ruolo del CdV per la sicurezza partecipata. Fare “Controllo del Vicinato” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone.
E’ richiesto un unico requisito: alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi e non girarsi dall’altra parte. la luce accesa fuori di casa, la siepe tenuta bassa, controllare la casa del vicino quando è via. E “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro, perché se i vicini lavorano insieme come erano le corti di una volta, aumentando presenza e attenzione agli altri rendono complicata la vita a chi non ha buon intenzioni e riducendo l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri “reati occasionali” potranno essere limitati. Un dato da non sottovalutare, a fine statistico ma non solo: il più delle volte chi subisce un tentativo di furto o nei casi in cui va a segno non faceva parte del CdV e di solito poi si informa e si iscrive.
Questo credo sia il più bel risultato che premia la presenza costante dei tanti referenti che abbiamo orgogliosamente la fortuna di avere a Olgiate Comasco e che, come Sindaco e come cittadino, posso solo ringraziare.

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