Dal nostro Ufficio Stampa…
a cura del Dott. Massimo Iaretti
ACdV Gentilezza e Controllo del Vicinato
Gentilezza e Controllo del Vicinato sono due termini antitetici o strettamente connessi tra loro? La risposta, se si considera la natura sociale del Controllo del Vicinato il suo voler creare rapporti positivi tra i cittadini in modo da agire ANCHE con una funzione di deterrenza per la commissione di atti criminosi, è sicuramente SI. Il messaggio informativo, la linea guida che ACdV porta avanti da anni è che il controllo del vicinato non deve trasformare coloro che lo attuano in altrettanti Rambo ma semplicemente in attenti osservatori di quanto accade intorno a loro. Così se uno sconosciuto si aggira per la via o nei pressi di un’abitazione con un fare che potrebbe apparire sospetto l’azione si deve semplicemente nell’avanzare nei suoi confronti una domanda gentile del tipo ‘Le serve qualcosa?”, “Sta cercando qualcuno?”, “Posso aiutarla?”. Sono domande assolutamente semplici ed altrettanto educate, garbate e gentili. E dalla risposta o dall’atteggiamento che avrà la persona in questione si potrà capire se era in zona con buone o cattive intenzioni. E tutto questo senza mettere a repentaglio l’incolumità di nessuno. Domandare (naturalmente dipende anche dal tono in cui la domanda è rivolta) cosa ha bisogno è un segno di aiuto non un j’accuse gratuito. Ovviamente se abbiamo rivolto la domanda al potenziale ladro o, più probabilmente, al palo durante la visita di sopralluogo a dove compiere l’azione criminosa l’effetto sarà quello di averlo bruciato. Ma la gentilezza non è soltanto un deterrente nel Controllo del Vicinato. Il vivere in armonia con i vicini, lo scambiarsi dei favori reciproci, il prendersi cura gli uni degli altri o delle cose degli uni e degli altri, sempre nel limite del rispetto della riservatezza di ognuno (utilizzo volutamente questo termine e non quello di privacy correntemente utilizzato perché sino a prova contraria la lingua ufficiale è l’italiano) sono conseguenze della gentilezza, comportamento che alcuni comuni hanno previsto, da parte del sindaco la delega – per assessori o consiglieri specificamente alla gentilezza. Questi diventano un riferimento per bambini e ragazzi ma anche si occupano di buona educazione, rispetto verso il prossimo e la cosa pubblica, prendersi cura di chi soffre o è in difficoltà e sono dei propulsori dell’accrescimento dello spirito di comunità. Queste sono esattamente le caratteristiche sociali del Controllo del Vicinato che, da sempre, ACdV auspica ed ha alla base della propria azione.
Massimo Iaretti